Chiuso il raduno dell’asta a Padova: facciamo il punto con Andrea Giannini

Si è concluso oggi a mezzogiorno il raduno di alcuni azzurri top del salto con l’asta, coordinato nella funzionale struttura di Padova dal responsabile di specialità della Nazionale italiana, Andrea Giannini.

Per tanti saltatori è cominciato un anno importantissimo: non solo per gli eventi a cui prenderanno parte, ma anche per la crescita personale attesa.

“Abbiamo chiuso un ciclo di allenamenti collegiali, svolti a partire dal mese di novembre, in cui sono state gettate le basi per il 2024 – spiega Andrea Giannini – Considerata l’assenza di Roberta Bruni, che dall’autunno si allena a Pamplona, a fare da riferimento a Padova è stata Elisa Molinarolo, padrona di casa. Con gli amici del Gruppo Asta Padova si lavora in modo eccezionale. Sono dei grandi amici ma anche persone molto competenti”.


Con Giannini e lo staff della Molinarolo (il tecnico Marco Chiarello e Marcello Palazzo), c’erano anche l’oro europeo under 20, Simone Bertelli (neo arruolato con le Fiamme Gialle e ancora per poco privo di impianto indoor a Torino) con il suo tecnico Riccardo Frati, e i multiplisti Dario Dester e Lorenzo Naidon.

“Ci tengo a sottolineare l’importanza di lavorare insieme e tenere i contatti tra tecnici, in modo tale che sia mantenuto lo scambio di informazioni e di idee – aggiunge Giannini – Si è creato un bellissimo gruppo nel salto con l’asta, dove la contaminazione spinge questi ragazzi sempre più in alto”.

Andrea, la scorsa settimana, proprio in occasione della Poule Vault Convention, si è vista già una Elisa Molinarolo in gran spolvero.
“Elisa è in condizioni eccellenti e lo dimostra il suo 4,45. Ha svolto una preparazione coi fiocchi e credo che abbia fatto uno step dal punto di vista mentale. La partecipazione alla finale dei mondiali di Budapest le ha dato una consapevolezza che prima non aveva”.

Ci aspettiamo dunque un ulteriore progresso rispetto al 4,65 del 2023.
“Assolutamente. E’ da prime otto agli Europei e può tornare a casa da Parigi con una finale olimpica. E poi il dualismo con Roberta Bruni le sta facendo bene”.


Proprio Roberta ha scelto di andare in Spagna.
“Conosco Navas Paez da 20 anni, quando andai a Cuba per girare uno spot pubblicitario. E’ una persona squisita, oltre che molto preparata. E’ per questo che quando Roberta ci ha parlato della sua volontà di cambiare guida tecnica, abbiamo appoggiato in pieno la sua idea. I migliori tecnici in Italia erano già impegnati con i loro allievi di punta e una volta saputo della frattura con Balloni non ricomponibile, siamo stati coinvolti per trovare insieme un’alternativa solida”.

Come sta invece Dario Dester?
“Lo seguo soprattutto nel lungo e devo dire che è in netta ripresa. A livello fisico, ha ormai recuperato dall’infortunio che l’ha tenuto lontano dalle gare nella scorsa stagione, credo che ora debba limare qualcosa a livello tecnico nel lungo. Dario parteciperà al prossimo raduno di Ancona riservato ai saltatori in estensione”.

Quali sono i suoi obiettivi?
“Può fare un buon europeo e se a Roma andrà tutto per il verso giusto, allora potrà aprirsi la strada per le Olimpiadi. Sia Dario che Lorenzo Naidon parteciperanno alla gara di eptathlon di Clermont-Ferrand a fine gennaio”.

Dario condivide il tecnico Frittoli con l’altra multiplista azzurra di riferimento, Sveva Gerevini, anche lei bersagliata dalla sfortuna negli ultimi mesi.
“Anche Sveva sta bene e si sta allenando in modo molto intenso. Lei ha una personalità fuori dal comune. E’ un esempio molto positivo. Riesce a fare la differenza con la testa”.


Quali sono, oltre a Bertelli, gli atleti più giovani che fanno ben sperare per l’immediato futuro?
“Spero che questo sia l’anno di Federico Bonanni. Non è ancora riuscito a esprimere il suo talento a livello di misure, ma è giusto tenerlo in grande considerazione. E poi c’è Ivan De Angelis, che punta a rilanciarsi dopo due anni tribolati. Gareggeranno tutti domenica ad Ancona, nel gruppetto seguito da Emanuel Margesin, l’allenatore di Sonia Malavisi”.

E Gabriele Belardi?
“Ha fatto benissimo l’anno scorso e anche domenica scorsa nell’apertura stagionale. Però ricordiamoci che ha 15 anni. Ho già parlato con il suo allenatore a Trani, Lorenzo Giusto. E’ giusto non mettergli troppa pressione. Dobbiamo lasciarlo crescere e soprattutto divertire. L’atletica vera deve iniziare a 18 anni”.


A livello maschile, infine, Claudio Stecchi offre ampie garanzie.
“Lui viaggia in autonomia. Sa gestirsi e ha bisogno solo di star bene. E’ seguito da un monumento come Giuseppe Gibilisco, il più adatto per curare la tecnica e per trasmettergli la malizia del salto con l’asta ad altissimo livello. Siamo contenti di come stiano andando le cose con Claudio e credo che lui sia pronto per i 5,90”.

Gli atleti che hai seguito a Padova quale tipo di rincorsa utilizzano?
“Elisa Molinarolo e Simone Bertelli stanno a 16 passi, anche se Simone passerà a 18. Con i multiplisti scendiamo solitamente a 14, ma Naidon ha attualmente una rincorsa di 12 passi più un piccolo saltello iniziale. A Padova, per lavorare con maggiori volumi, hanno tutti utilizzato rincorsa ridotta e di conseguenza aste più morbide. Ma nell’ultima sessione ciascuno ha ritrovato la sua asta da gara e ho visto ottime performance”.

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