Il record italiano di Margherita Castellani? Ce lo spiega coach Rudy Gandola

Un anno dopo Elisa Valensin, che nel frattempo ha cominciato a fare il bello e cattivo tempo in campo juniores, Margherita Castellani ha aggiornato il nuovo primato nazionale allievi dei 200 metri, correndo in 23″63 ai tricolori di categoria.

Per la 16enne dell’Atl. Arcs Cus Perugia, argento sul mezzo giro agli europei di Banská Bystrica, è l’ennesima prestazione sopra le righe, segnale di un 2025 tutta da esplorare in quella velocità che a livello femminile sta sfornando un gioiello dopo l’altro.

Ma come nasce questo record di Margherita Castellani? Ne abbiamo parlato con il suo tecnico Rudy Gandola, alle prese con la gestione di un talento raro per doti atletiche e caratteriali.

Rudy, cominciamo dal post-gara di Ancona. Su Instagram hai scritto: “Chi ha visto, sa”. A cosa ti riferivi?
“Non serviva aggiungere commenti alla gara di Margherita. Chi ci conosce sa come stiamo lavorando e quanto il nostro binomio stia funzionando. Margherita ha tanta strada da fare, ma per come si applica all’atletica, è una predestinata”.


Alla vigilia avresti detto che sarebbe stata in grado di tirar fuori quel tempo?
“Stiamo lavorando molto su questa distanza ma credevo potesse venir fuori un crono attorno ai 23″8. Dopo la batteria che ha corso in scioltezza in 23″89 ho capito che il programma sarebbe cambiato e che lei avrebbe voluto provare il record italiano. Mi ha detto di stare zitto, nel riscaldamento prima della finale era convinta di farlo”.

Analizziamo questi 23 secondi dal punto di vista tecnico.
“La partenza è ancora da sistemare. Il tempo di reazione e i primi appoggi non sono convincenti. Allo start lei si mette in verticale troppo presto. Bisognerà trovare migliori soluzioni, ma è importante che ci siano cose da aggiustare a quest’età”.

E poi?
“Le ampiezze sono corrette, siamo oltre l’1 e 90. Sta crescendo dal punto di vista della forza, su cui lavora a settimane alterne insieme alla potenza. Ma c’è ancora margine per strutturare la parte superiore del corpo, dove lei è ancora molto esile”.

Il tempo è dalla sua parte.
“Tutto deve essere fatto con gradualità, anche perché la crescita del fisico va rispettata. In un anno è cresciuta di 11-12 centimetri in altezza e sul lato della coordinazione ha avuto infatti qualche difficoltà. Non ha senso adesso implementare ulteriormente la forza”.


Lanciato e tecnica di corsa sembrano invece i suoi punti di forza…
“Nella settimana prima della gara abbiamo inserito un paio di prove di velocità e i suoi progressi sono notevoli. Il martedì adesso riusciamo a fare una seduta individuale di un’ora dove svisceriamo tutto, dal blocco agli schemi motori. L’obiettivo è quello di saper correre in modo sempre più efficiente. Se lo sei, allora il margine di errore è ridotto e i tempi, anche quando sei in giornata no, possono oscillare di poco”.

Margherita a che punto è?
“Nei 200 è già molto efficiente, almeno fino ai 180 metri. Nel finale deve rivedere la rotazione del tronco e il movimento del braccio sinistro”.

I 200 restano il punto fermo della sua preparazione?
“Sì, lo saranno anche per l’estate. L’idea è quella di fare qualche 400 in più e, a fine stagione, anche un’uscita nei 400 ostacoli, dove dal punto di vista tecnico è molto valida”.


La vedremo agli Assoluti?
“No, perché va in gita in Grecia, con la scuola (frequenta il terzo anno del Liceo Classico Mariotti di Perugia, ndr). Ok l’atletica, ma una ragazza di 16 anni ha il sacrosanto diritto di non perdersi certi momenti. Se convocata, come pare, chiuderà la stagione indoor in maglia azzurra, nell’Incontro Internazionale Under 18 di Vittel, in Francia”.

Può essere considerata una nuova Elisa Valensin?
“Elisa è di sicuro un bel riferimento, anche come persona, e per Margherita è una fonte di ispirazione. Stimo molto anche Fausto Frigerio, credo che stia facendo un grandissimo lavoro”.

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