Ai mondiali di staffetta che scattano sabato a Nassau (Bahamas) si è sfilato all’ultimo momento dal gruppo azzurro Samuele Ceccarelli. Una decisione presa di concerto tra lo staff tecnico dello sprinter massese e quello federale. La forma non è quella dei giorni migliori, l’azzurro è reduce da diverse sedute di terapia PRF per risolvere alcuni acciacchi che si trascinava da tempo. E allora meglio continuare a seguire il programma di lavoro in Italia con gli Europei ormai alle porte.
Abbiamo parlato con Maurizio Checcucci, 50 anni, tecnico dell’Atletica Firenze Marathon che da due mesi è il nuovo allenatore del campione europeo indoor dopo il burrascoso divorzio da Marco Del Medico.
Maurizio, come sta Samuele?
“Molto meglio e pare abbia messo a posto i problemi fisici che lo hanno condizionato negli ultimi tempi. Lavoriamo insieme da tre settimane, perché nel primo mese abbiamo preferito che lui proseguisse e ultimasse le cure intraprese a Verona, oltre a dover trovare la quadra con la nuova logistica e i cambiamenti derivanti dal suo trasferimento a Firenze”.
Come lo hai trovato e a cosa vi siete dedicati in questo primo scorcio trascorso insieme?
“Per il mio modo di vedere l’atletica, ci sono delle lacune tecniche e condizionali, che non devono essere affatto addebitate alla gestione tecnica precedente ma solo al mio modo di impostare il lavoro. Ho visto Samuele un po’ indietro sul piano quantitativo e metabolico, perciò ho cercato di somministrare dei carichi maggiori seppur non raggiungendo le massime intensità”.
Sul ragazzo pesa senz’altro un inverno al di sotto delle aspettative.
“La sua stagione indoor non è andata come si poteva pensare o come lui aveva progettato. Sulle carenze che attualmente ho riscontrato dal punto di vista del gesto tecnico, le cause possono essere molteplici. La sua precaria condizione lo ha sicuramente irrigidito, il suo stato psicofisico non era al top e non sappiamo quanto abbia inciso il fatto di sentirsi sotto pressione”.
Per te dev’essere stimolante allenare uno sprinter di alto livello come Ceccarelli.
“Non è la prima volta che mi trovo in questo ruolo. Ho seguito di recente Francesco Ferrante, due anni fa presente ai Giochi del Mediterraneo, ma ricordo che da professionista mi sono allenato da solo per dieci anni, facendo il record italiano con la 4×100 e partecipando alle Olimpiadi. Di sicuro si tratta di un’avventura stimolante e di una scommessa enorme per entrambi”.
Anche perché subentri a stagione in corso e nell’anno olimpico. Un’operazione non proprio esente da rischi.
“So già che a molti piace far polemica e che il fucile sia puntato su di noi in caso di risultati avversi. Sappiamo che dal punto di vista temporale, non è la scelta più giusta per entrambi. Ma gli unici dubbi che avevo nell’accettare l’incarico sono stati spazzati via dalla voglia di progettare qualcosa di interessante non necessariamente nell’imminente, nonostante ci troviamo nella stagione più importante”.
Del resto, è l’anno degli Europei a Roma e dei Giochi, ma non è nemmeno l’ultima spiaggia per Samuele. Anzi…
“Samuele ha accettato che iniziassimo a lavorare sul lungo periodo ed entrambi siamo consapevoli di esporci alle critiche. Ceccarelli ha appena 24 anni ed è reduce da un solo anno passato ad alto livello. Non è di certo un atleta logoro, specialmente dal punto di vista mentale. E’ chiaro che anche in questo 2024 cercheremo di tirare fuori il massimo”.
Quando lo rivedremo sprintare?
“Penso l’ultima settimana di maggio, il suo management è al lavoro per trovare la migliore soluzione prestativa. L’idea è quella di correre una decina di giorni prima degli Europei, non allo Sprint Festival di Roma”.
Com’è nata la vostra collaborazione?
“Mi ha contattato lui, chiedendomi di essere allenato da me. Ci siamo ritrovati una domenica mattina a casa mia e abbiamo discusso per quattro ore. Prima di dire sì, volevo illustrargli le mie idee tecniche e spiegargli il mio modo di allenare. E’ rimasto favorevolmente colpito e allora si sono presentate le condizioni per andati avanti”.
Samuele ha partecipato al raduno delle staffette allo Stadio dei Marmi. Poi il suo nome non è apparso tra i convocati per gli imminenti mondiali alle Bahamas.
“Non era in condizione ottimale e per fortuna, in Nazionale, il livello è ormai altissimo. Abbiamo parlato con il prof. Di Mulo e abbiamo scelto di rinunciare, a malincuore, a una lunga trasferta in cui magari avrebbe fatto la riserva senza potersi allenare con costanze. I tempi sono già strettissimi per raggiungere una buona condizione, andare a Nassau sarebbe stato compromettente in questo senso. Meglio restare a casa e concentrarsi per due settimane piene sul tanto lavoro da fare”.
Foto Ceccarelli di Grana / Fidal