La rinascita di Gaya Bertello dopo il grave infortunio al ginocchio

Ancona, che è il quartier generale delle indoor, trasuda di storie. Il PalaCasali, in questo febbraio, ha per esempio restituito alla velocità un talento che, a causa di un grave infortunio, era finita fuori per due anni dal giro che conta. Ma ai Campionati italiani promesse, Gaya Bertello è tornata a volare. La 21enne della Novatletica Chieri si è aggiudicata il titolo del 60 piani con il crono di 7″36 e ha poi contribuito al successo della squadra nella staffetta 4×1 giro.

La Bertello, che vive a Poirino e ha la mamma di origini nigeriane, ha già compiuto diversi progressi in questa stagione al coperto. Nella distanza più breve si è migliorata di quasi due decimi rispetto al personale di quattro anni fa e a Padova ha anche firmato la migliore prestazione nei 200 metri (24″20).

Il filo con le grandi competizioni, lei che con la maglia della nazionale partecipò agli europei di Tallinn e ai mondiali under 20 di Nairobi nel 2021 e ai mondiali under 20 di Cali nel 2022, si era improvvisamente interrotto alla fine del 2022, quando durante un raro test nel salto in alto, il ginocchio le cedette d’improvviso. Impietosa la diagnosi: crociato e menisco rotti, collaterale seriamente lesionato.

L’allieva di Serena Putinati, che ora sogna un ruolo da protagonista agli europei under 23 di Bergen, ha affrontato un lungo percorso che le ha finalmente schiuso le porte di una rinascita. “Vengo da una lunga riabilitazione – spiega Gaya Bertello – Dopo l’intervento ne sono passati di mesi senza poter correre e non è stato facile… “.


Gaya, come hai vissuto quell’esperienza?
“All’inizio ero molto scossa, perché sapevo che quella era l’età in cui bisognava cominciare a intensificare gli allenamenti per poter migliorare. Avendo finito la scuola sapevo anche di essere più libera per dedicarmi all’atletica con meno vincoli. Ci ho messo un po’ per riprendermi di testa”.

Nel 2024 i primi segnali di ritorno a un certo livello c’erano stati.
“E’ stato l’anno in cui ho ripreso confidenza con le gare. Ma niente di straordinario (11″74 nei 100 a Rieti, 11″67 il suo PB)”.

Il cerchio si è chiuso però all’alba di questo 2025, con il titolo di Ancona.
“Non pensavo di abbassare così tanto il personale. Mi sono piaciuta moltissimo in batteria, meno in finale. E’ un buon segnale, dopo due anni di grande fatica. Ora andrò agli assoluti e farò solo i 60. Poi si penserà alla stagione outdoor. L’obiettivo è quello di tornare in azzurro”.

L’altra parte di giornata la dedichi allo studio. Sei iscritta all’Università di Torino, in Economia.
“Sono al secondo anno della laurea triennale, prima frequentavo Ingegneria. La scelta della prima facoltà arrivò nei giorni in cui mi ero infortunata, non avevo proprio le idee chiarissime. Poi andando avanti ho anche scoperto che sarei dovuta partire un periodo per Barcellona e partecipare obbligatoriamente al programma Erasmus. Ma non mi andava di togliere tempo all’atletica e quindi ho cambiato”.

Gaya Bertello ai mondiali junior di Cali 2022.


Come sei arrivata all’atletica?
“Fino alle medie ho praticato ginnastica artistica. Poi, per dei problemi interni alla squadra, ho avvertito dei blocchi mentali e ho preferito cambiare. Al primo anno del Liceo ho voluto provare l’atletica perché mi ero accorta di quanto fossi veloce rispetto alle compagne. Però avrei potuto fare anche tuffi, uno sport che adoro”.

Nell’agenda di Gaya Bertello cosa c’è da rivedere?
“La partenza dai blocchi e la parte alta del corpo durante il gesto tecnico”.

Chi sei fuori dal campo?
“Una ragazza semplice, a cui piace passare tanto tempo in casa. Adoro le serie tv, ultimamente mi ha affascinato molto Mr. Robot”.

foto Grana / Fidal

Potrebbe interessarti anche...

Gli articoli di questo autore

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *