L’ha fatto un’altra volta. Zaynab Dosso ha rinnovato il proprio record italiano ancora in terra di Polonia. Dopo Lodz, è Torun (tappa Gold del World Tour) ad accogliere i progressi dell’emiliana, capace di limare ancora tre centesimi al primato stabilito appena dieci giorni fa.
Incredibile la potenza sul rettilineo dei 60 metri di Zaynab: partenza decisa, azione fluida e composta, tanto da rivaleggiare spalla a spalla con Ewa Swoboda, che con un centesimo in meno dell’azzurra ha firmato ancora la world leading.
Ma tra un mese, ai mondiali in sala, dove può arrivare questa Zaynab? Al momento, parliamoci chiaro, è da podio. Domenica, a Boston, Aleia Hobbs ha corso il suo stesso crono. Che due anni fa, a Belgrado, valeva il bronzo. L’impressione è che la Dosso, da qui a un paio di settimane, possa ancora migliorarsi. E significherebbe infrangere la non banale barriera dei 7″.
“Sono super felice perché sto raccogliendo il frutto di anni di lavoro” ha dichiarato sui canali federali Zaynab Dosso, allieva di Giorgio Frinolli, che se ci fosse una classifica stile Nba, sarebbe di gran lunga l’allenatore del mese, dal momento che anche Simonelli, ieri 2° con 7″56, si candida a un ruolo da protagonista in campo internazionale.
“Finora non ero riuscita a esprimere del tutto le mie potenzialità a causa di qualche infortunio e adesso ho trovato costanza e mi sono risollevata” ha aggiunto, parlando poi di nuovi approcci alla condotta di gara. “Quest’anno, per cercare di migliorarmi, sto sperimentando qualcosa di nuovo. Ho voluto partire ‘a bomba’, al massimo, per mantenere il più possibile la velocità. È andata bene nonostante l’imprevisto di un problema a una scarpa nell’ultima partenza prima di entrare in pista, ma sono riuscita in qualche modo a sistemarla, senza farmi condizionare”.
Già, la scarpa. Argomento da non trascurare quando si parla di Zaynab Dosso, dato che come ci ha detto Frinolli un paio di settimane fa dal raduno di Tenerife, gli infortuni muscolari che hanno condizionato la prima parte del 2023 sarebbero derivate proprio dall’eccessiva rigidità delle calzature indossate dalla portacolori delle Fiamme Azzurre: ora, le scarpe, dopo i contatti con Puma, sono più morbide e meno severe di un tempo.
“Sapevo che questi risultati erano nelle mie corde – ha confessato – All’esordio nella stagione indoor mi era mancata inizialmente un po’ di attivazione e ho dovuto inseguire. A Torun invece sono partita davanti. Di gara in gara cerco nuove sensazioni. Ai Mondiali indoor di Glasgow andrò con l’obiettivo di divertirmi ai massimi livelli: nell’ultima edizione volevo la finale e non ci sono riuscita, ma stavolta…”.
Stavolta c’è una nuova Zaynab. Più pronta, più convinta. Determinata a prendersi ciò che merita dopo anni di sacrifici. Glasgow l’aspetta. Per poi, magari, sognare in grande all’aperto. Gli europei si avvicinano e c’è un altro record italiano da cui ripartire. Quello dei 100 metri detenuto dopo Budapest a braccetto con Manuela Levorato. Proprio l’ultima atleta azzurra a salire sul podio individuale nella velocità ai Campionati Europei…