da La Spezia – Segnali di risveglio. Nei 100 piani che hanno incoronato per la prima volta il siracusano Matteo Melluzzo (PB con 10″12) è tornato sul pezzo anche Samuele Ceccarelli.
Dopo un inverno doloroso, il cambio di tecnico (da Marco Del Medico a Maurizio Checcucci), le sedute di terapia speciale (PRF) e una primavera tutta in salita che lo ha visto fuori da World Relays ed Europei, lo sprinter massese ha finalmente offerto una prova convincente chiudendo al posto d’onore gli Assoluti con il tempo di 10″21. Quanto basta per far tornare un sorriso dopo mesi di agonia. E porre le basi per ritrovare lo smalto della prima parte di 2023.
“E’ un crono dignitoso, pian piano rivedo una luce in fondo al tunnel – l’analisi a caldo di Samuele Ceccarelli – Il recupero è stato lento, la terapia impegnativa anche per smaltirla. Sono ripartito da zero, mi è mancata una bella fetta di preparazione ma mi sono dedicato alla tecnica. Il vero inizio di stagione è questo, quello di Asti (10″50, ndr) era stato solo un primo test”.
La positiva prestazione di Samuele Ceccarelli è arrivata nonostante un piccolo problema all’adduttore avvertito durante il riscaldamento. “Solo un fastidio, i test meccanici hanno dato esito negativo e allora sono riuscito a non pensarci” aggiunge.
L’estate dirà quali margini ci sono per vedere ulteriori progressi da parte dell’azzurro delle Fiamme Oro, intenzionato a lasciarsi definitivamente alle spalle un periodo buio che l’ha condizionato, per forza di cose, anche dal punto di vista psicologico. “La testa gioca una parte preponderante di tutta l’attività – ammette – Tutti i cambiamenti sono stressanti. Venir fuori dai problemi e trovare una nuova dimensione non è facile e passa unicamente per il lavoro e il sudore”.
Foto Grana / Fidal