Le schiume dell’intersuola/2: una finestra sulle premium

Il cuore di una scarpa da corsa è l’intersuola. Questo componente, se di qualità, consente ai runners di correre a lungo, più forte e in modo più sicuro per le articolazioni. In questa seconda puntata dedicata a una spiegazione non troppo accademica sulla schiuma dell’intersuola, faremo una breve panoramica sulle principali schiume premium contenute all’interno delle scarpe da running più performanti sul mercato. Buona lettura…
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Brogioli Sport

Se come abbiamo ricordato nel primo articolo di questo approfondimento dedicato alle schiume dell’intersuola, è stata Nike, con la schiuma ZoomX (il prodotto utilizzato in realtà si chiama Zotek Peba e appartiene all’azienda britannica Zotefoams) a sconquassare il mondo del running nel 2017 con il suo ritorno di energia che ha superato anche il 90%, tutti gli altri brand – dovendo colmare un gap non indifferente – hanno investito parecchie risorse per sviluppare soluzioni in PEBA (elastomero a blocchi di poliammide), che in base agli studi scientifici garantiscono migliori risultati rispetto alle mescole in EVA (etilene vinil acetato) in termini di elasticità, morbidezza e leggerezza.

ZoomX di Nike ha fatto scuola

ZoomX, realizzata in PEBAX (una variante di PEBA registrata da un’azienda francese di nome Arkema), ha subito cambiamenti significativi nel corso degli ultimi anni, acquistando sempre più solidità man mano che venivano lanciate sul mercato i nuovi modelli, da Alphafly a Vaporfly. Con Vaporfly 3 e Invincible 3, ad esempio, si è arrivati a una solidità superiore rispetto ai precedenti modelli del 16%, secondo quanto dichiarato dal brand americano.

Le Nike Vaporfly con schiume dell'intersuola ZoomX.


ZoomX è probabilmente l’intersuola più elastica presente sul mercato, anche se come dicevamo gli altri brand non sono rimasti a guardare.

Le risposte di Asics e Adidas

Asics, ad esempio, ha registrato notevoli progressi con il lancio sul mercato di FF Turbo+, più reattiva e più morbida rispetto alla versione precedente, oltre ad essere anche più leggera. La FF Turbo+ è contenuta nelle Asics Superblast 2 e nelle Metaspeed Sky Paris, prodotto che nel 2024 ha riscosso particolare successo tra i runners di tutto il mondo, approfittando anche dell’onda emotiva delle Olimpiadi.

E Adidas? Dopo gli esperimenti con il mix tra le schiume standard Boost (la schiuma per eccellenza prima dell’avvento di ZoomX) e Lightstrike, il marchio tedesco è riuscito con Lightstrike Pro a rimettersi in carreggiata, grazie alla sua realizzazione in TPEE, che è un elastomero poliestere termoplastico, in grado di offrire rispetto al PEBA una durata decisamente più lunga, una maggiore morbidezza in estate e un periodo di rodaggio brevissimo, stimabile tra le due e le tre uscite.


La schiuma Lightstrike Pro è contenuta all’interno dell’Adizero Adios Pro, scarpa che ha cominciato a vincere anche le principali maratone del mondo. L’ultima versione, la Adios Pro 4 presentata alla maratona di Berlino, ha aggiunto ulteriore morbidezza sacrificando inevitabilmente la durata.

Le altre schiume premium di prima fascia

Tra le schiume premium di primissima fascia, anche se non performanti come quelle utilizzate da Nike e Adidas, c’è sicuramente la PWRRUN PB in Pebax di Saucony, composta da piccolissimi pellet in grado di conferire alle scarpe morbidezza, durata e ritorno di energia.

La PWRRUN PB ha riscosso notevole successo all’interno della serie Endorphin, scarpe quest’ultime che nei modelli del 2025 conterranno la rivoluzionaria schiuma IncrediRUN, i cui dettagli di produzione non sono ancora stati del tutto svelati.

Tuttavia, PEBA (o Pebax) ed EVA non sono necessariamente “rivali”. Ad esempio, Puma, nelle sue Nitro Elite, ha utilizzato una miscela dei due materiali, con l’EVA oggetto di nitro-infusione. L’inedito mix ha consentito di aumentare la durata delle scarpe anche se non può chiaramente competere con le schiume top per quanto riguarda il ritorno di energia.


La formulazione mista è presente anche nelle Kiprun KD900X di Decathlon: la schiuma VFOAM Plus ha notevolmente aumentato le sensazioni di morbidezza.

Negli ultimi due anni anche Mizuno ha fatto irruzione nel mercato delle super scarpe grazie alle schiume Enerzy Lite in PEBA ed Enerzy NXT in EVA. Negli ultimi modelli il brand giapponese ha lavorato molto sulla stabilità delle scarpe e nella Wave Rebellion Pro 3 è arrivata la schiuma Enerzy XP dov’è presente anche l’infusione di azoto.

Delle ultime schiume premium arrivate sul mercato, a sorprendere per le sue prestazioni è stata l’intersuola Helion HF di On (presente nei modelli Cloudmonster e Cloudboom), in grado di assicurare dei rimbalzi fantastici anche se a discapito della durata.

Altro ingresso tardivo quello di New Balance, che ha aggiornato il suo FuelCell con l’utilizzo del PEBA nelle SuperComp Elite v4, migliorando notevolmente il ritorno di energia.


Identico discorso per Brooks, che ha introdotto la super schiuma con le Hyperion Elite 4 PB, mentre nelle Adrenaline GTS 24 permane il sistema Dna a base di EVA con il processo di nitro-infusione.

Curioso infine che Hoka non abbia ancora un nome per la schiuma in PEBA utilizzata a partire dal 2023 per la superscarpa Hoka Rocket X 2 ma anche per le daily trainer Mach X.

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