Anche la marcia, autentico forziere azzurro di medaglie, non sta a guardare. L’ultimo nome in grado di catturare l’attenzione degli addetti ai lavori è quello di Serena Di Fabio, abruzzese classe 2007 (compirà il 23 novembre 17 anni) che ai tricolori di Ancona si è presa il titolo italiano allievi con il tempo di 13’25″02 nei 3000 metri, replicando al coperto ciò che era stata in grado di fare nell’estate 2023, aggiudicandosi il tricolore sui 5000 ad Agropoli e sui 10.000 ad Alessandria.
Serena, portacolori della Tethys Chieti, aveva però fatto meglio sulla stessa pista il 17 gennaio scorso, quando aveva superato di quasi quattro minuti e mezzo il record italiano di categoria che apparteneva a Noemi Stella, marciando in un significativo 13’19″92.
Per l’allieva del prof. Nicola Piro un inizio di stagione scoppiettante, dal momento che si era messa in luce anche a Modugno, in occasione della 10 km su strada organizzata a contorno della staffetta mista col format olimpico, quando si era piazzata alle spalle dell’altra promessa Giulia Gabriele (argento europeo under 20 a Gerusalemme) con il personale di 47’05” pochi giorni dopo la super prestazione di Ancona.
“Credo di essere sulla strada giusta, le sensazioni sono buone anche se agli italiani non ho ulteriormente migliorato il crono di gennaio” afferma Serena Di Fabio, che deve il suo ingresso nell’atletica alle due sorelle più grandi che adesso hanno appeso le scarpette al chiodo: Angela, anche lei marciatrice, che vinse un titolo italiano Cadetti a Cles nel 2017, e Giovanna, mezzofondista abile anche tra le siepi.
Serena, adesso quali sono gli obiettivi della tua stagione?
“Domenica proverò ad andar forte ai Campionati Italiani di Frosinone. Vorrei migliorare il mio personale sui 10 km, magari scendere sotto i 47 minuti”.
E poi?
“Mi piacerebbe prender parte alla Coppa del mondo di Antalya in aprile. Sarebbe una bellissima esperienza per un’atleta giovane come me. Ma tutto dipende da domenica: se miglioro, magari posso guadagnarmi la convocazione”.
Cosa prevede la tua tabella di allenamento?
“Sei-sette sessioni a settimana. Il lunedì è dedicato alla palestra, gli altri giorni si marcia. Un lungo e tre leggeri di base. Poi dipende dalle gare. Mi preparo ai 3000 metri privilegiando le sessioni corte e veloci. Ora che torniamo sulle 10 km su strada i corti sono sui 2000 metri mentre il lungo arriva anche a 15-18 km. Mi alleno in un percorso vicino casa e in gruppo. Il sabato il mio allenatore Nicola Piro mi segue in bici”.
Sogno nel cassetto?
“Disputare le Olimpiadi. Pensare a Los Angeles mi sembra prematuro. Più realistico concentrarsi su Brisbane 2032”.
Quando avrai 25 anni.
“Spero nel frattempo di essere diventata un’atleta professionista e, di pari passo, studiare all’università”.
Hai già un’idea?
“No, per adesso me la cavo bene in tutte le materie, soprattutto in matematica. Frequento il terzo anno del Liceo Scientifico di Chieti”.
Cosa ti piace fare nel tempo libero?
“Mi diverto a cucinare dolci. Ma anche a leggere, specie del genere fantasy. Ma l’ultimo libro che ho letto è quello di Piero Angela”.
Anche nella marcia femminile cominciate a essere in tante a mettervi in mostra alle spalle del movimento assoluto. Il dopo Palmisano è al sicuro.
“Speriamo tutte di essere all’altezza di una campionessa di questo spessore. Peraltro l’ho già conosciuta a Roccaraso, durante uno dei raduni estivi. E’ stata una grande emozione poterci parlare durante il riscaldamento”.
foto Grana / Fidal