Sha’Carri Richardson senza rivali nei 100 piani? L’unico pericolo può arrivare da… Santa Lucia

Se in campo maschile la Giamaica con Kishane Thompson può meditare lo scacco matto nei confronti degli americani, non può dirsi la stessa cosa per i 100 metri femminili, già al via venerdì 2 agosto con le batterie al mattino, dove le caraibiche hanno vinto dieci delle dodici medaglie disponibili nelle ultime quattro edizioni dei Giochi.

Shericka Jackson è più concentrata sulla doppia distanza, Shelly Ann Fraser va per i 37 e si presenta alla quinta e ultima apparizione olimpica con 10″91 di stagionale, mentre Elaine Thompson si è infortunata al tendine d’Achille e non sarà della partita a Parigi. La diciannovenne Tia Clayton non sembra ancora in grado di poter dominare la specialità.

Tutto sembra perciò essere favorevole a un’affermazione della campionessa del mondo Sha’Carri Richardson, che se in forma fisica ma soprattutto mentale non ha al momento rivali sul rettilineo. Un suo eventuale successo riporterebbe gli Stati Uniti in cima alla gara regina dopo 28 anni. A Sydney 2000 fu Marion Jones a primeggiare, ma il titolo fu revocato per questioni di doping. L’ultima freccia a stelle strisce fu Gail Devers, che s’impose ad Atlanta ’96 in 10″94.

Sha’Carri è una delle atlete più attese di queste Olimpiadi. Tre anni fa, dopo aver brillato ai Trials, saltò Tokyo per essere stata trovata positiva alla marijuana nel corso di un controllo antidoping. Nel frattempo, la 24enne di Dallas sembra aver messo un po’ di cose a posto nella vita privata e dopo non essersi qualificata ai mondiali del 2022, la scorsa estate è finalmente piombata sul traguardo davanti a tutte le avversarie a Budapest correndo in 10″65.

Julien Alfred in azione.


Quest’anno, come moltissimi campioni che vorranno far la voce grossa ai Giochi, Sha’Carri si è un po’ nascosta. I 100 metri li ha corsi solo due volte ma con grandi prestazioni: 10″83 al Prefontaine Classic e 10″71 ai Trials. La favorita assoluta non può che essere lei e l’unico pericolo può arrivare dalla 23enne Julien Alfred, che dopo aver vinto i mondiali indoor nei 60 metri, vuole entrare nella storia del suo Paese, St. Lucia, che non ha mai vinto una medaglia alle Olimpiadi.

La Alfred è annunciata in grandi condizioni: ha un personale stagionale di 10″78, realizzato a Kingston, poi si è rivista all’Herculis di Montecarlo dove ha corso in 10″85, mentre a Eugene era arrivata alle spalle della Richardson chiudendo in 10″93.

A sentire i tecnici, Sha’Carri, dotata di un’accelerazione senza eguali, si giocherà tutto nell’uscita dai blocchi, dove anche quest’anno sono emerse parecchie lacune che sta cercando di colmare quanto più in fretta possibile. Caratteristiche opposte a quella di Alfred, attesa protagonista anche nei 200 metri, che invece è una delle migliori starter del circuito.

foto Getty Images

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