Simone Bertelli va di fretta: un inverno di progressi tra velocità, appoggi, aste e misure

Come gran parte degli atleti della Nazionale, anche Simone Bertelli è reduce dal raduno azzurro di settore. A Castelporziano, ha lavorato una settimana nel gruppo del salto con l’asta diretto da Andrea Giannini insieme all’amico Federico Bonanni, a De Angelis, Molinarolo, Nnachi, Gherca, Malavisi e al multiplista Dester.

Bertelli sta bruciando le tappe. Dopo aver vinto nella scorsa estate l’oro europeo under 20 a Gerusalemme, l’inizio di 2024 l’ha già visto aggiudicarsi il titolo italiano indoor e migliorare il personale, aggiornato a quota 5,55 metri, quattro centimetri in più della misura che nel 2023 gli valse anche il primato nazionale juniores al coperto.

Solo pochi anni fa, Simone preferiva il salto in lungo. E’ stato il suo storico tecnico alla Safatletica Piemonte, Riccardo Frati, a suggerirgli di provare l’asta. Da quel giorno, Bertelli non è più tornato indietro. “Quando scopri la sensazione di volare, non vuoi più fermarti” ammette.

L’azzurro ha raggiunto in autunno un altro importante traguardo per la carriera appena iniziata: l’arruolamento nelle Fiamme Gialle. A soli 19 anni, è già il numero 2 dell’asta italiana, alle spalle del solido ed esperto Claudio Stecchi.


Per il piemontese, studente di Scienze Motorie all’Università di Torino, è stato un inverno intenso, che ha portato non poche novità tecniche.
Complice l’assenza di un valido impianto indoor a Torino, Simone si è aggregato al Gruppo Asta Padova, partecipando a tre collegiali. “Innanzitutto – spiega Bertelli – ho lavorato sulla tecnica di corsa, grazie al supporto di Marco Airale. Adesso arrivo con una maggiore velocità nell’area di stacco e questo mi consente di utilizzare aste più rigide”.

Gli altri progressi sono stati compiuti sul piano della forza: “Sollevo tanti chili in più e questo è fondamentale per l’accoppiamento lunghezza dell’asta – rincorsa. Sto già saltando con aste lunghe 4,90 metri mantenendo sedici appoggi. Per l’estate sto preparando il passaggio ad aste di 5 metri con 18 appoggi”.

Tra gli aspetti da migliorare, come ci aveva spiegato il suo tecnico all’indomani del trionfo agli eurojuniores, c’è anche la profondità in fase di valicamento. “Con l’asta in pugno manca ancora un po’ di avanzamento e il problema risiede nel diverso bilanciamento tra il braccio destro, che uso all’80%, e il sinistro”.

Questi gli step che consentiranno a Bertelli di avvicinarsi al cielo. Il personal best è già arrivato ma la strada è tracciata per aggiungere centimetri a stretto giro, colmare il gap con gli avversari più accreditati e fare irruzione sulla scena internazionale a livello assoluto. 


“Il 5,51 dell’anno scorso è arrivato in circostanze abbastanza fortunate rispetto ad altri salti riusciti meglio dal punto di vista della preparazione – ammette – Quest’anno sono più convinto dei miei mezzi e spero di fare una bella esperienza agli Europei di Roma. Le Olimpiadi invece restano un sogno. Ma per quelle c’è ancora tempo”.

Per mettere più esperienza in tasca, l’allievo di Riccardo Frati dovrebbe gareggiare prima degli Europei di Roma in un paio di meeting all’estero ancora da definire.

Nel suo staff si curano già tutti i dettagli: con lui e Frati, tra gli altri, lavorano il fisioterapista Carlo Rainieri e la nutrizionista Vanessa Pigino. “Seguo una dieta semplice, che punta a farmi risparmiare energie durante la giornata e a mantenere il senso di sazietà”.

Non solo Europei e Olimpiadi nella testa di Bertelli. Nel mirino, a breve-medio termine, c’è anche un primato che fa gola: “Mi piacerebbe entro le prossime tre stagioni che mi vedono tra gli Under 23, battere il record italiano di categoria di 5,75”. Che resiste dal luglio del 1997, quando lo firmò Fabio Pizzolato. A giudicare dalla stoffa, le premesse perché ciò accada sembrano esserci tutte.

foto Grana / Fidal

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