Si è appena concluso allo Stadio dei Marmi il raduno delle staffette in preparazione alle World Relays di Nassau. Per l’occasione, gli sprinter azzurri hanno avuto modo di testare la nuova pista di atletica che ai prossimi Europei di Roma servirà per il riscaldamento degli atleti che poi si esibiranno allo Stadio Olimpico.
Il manto è stato di recente rinnovato dalla Mondo, azienda piemontese leader nella pavimentazione per l’atletica leggera che ha realizzato anche la pista dello Stade de France, teatro delle gare ai prossimi Giochi Olimpici di Parigi.
Ma quali sono le differenze tra la pista color grigio che si può ammirare nella Capitale e il manto di color viola che costituirà lo sfondo delle imprese a Cinque Cerchi nella prima settimana di agosto?
Questione di effetti, parola del committente
“Il colore – spiegano da Mondo – è sempre una scelta del committente. Il grigio-torba in questione per lo Stadio dei Marmi è stato preferito dalla Soprintendenza ai Beni Culturali, poiché si tratta dello stesso colore usato nel 1931 quando venne costruito lo stadio. A quell’epoca non c’erano materiali artificiali per piste di atletica. Si usava bruciare la torba, dalla cui combustione si otteneva una cenere grigia che veniva posata a terra. Il grigio con cui è stata ricoperta l’attuale pista dello Stadio dei Marmi garantisce un effetto simile a quello di molti anni fa”.
Lo scorso 9 aprile è invece iniziata la posa del nuovo manto dello Stade de France. In questo caso, la tinta lavanda, come ha spiegato il responsabile dei Giochi per l’atletica Alain Blondel, è una scelta di creatività e di effetto ottico rispetto alle tribune di color grigio, anche perché verranno utilizzate diverse tonalità di viola sfumanti sul grigio sulla parte esterna della curva per ricordare il colore cenere dei Giochi di Parigi nel 1924. Alle spalle della scelta c’è uno studio cromatico operato dal committente anche per mettere il più possibile in risalto il profilo degli atleti.
“I comitati olimpici – spiegano da Mondo – richiedono i colori in modo che il disegno finale del prodotto possa essere coordinato all’immagine dell’evento. Il nostro lavoro consiste solo nell’assicurare che il colore scelto rientri negli standard richiesti dalla federazione internazionale e che possa supportare una pista in grado di durare nel tempo ed essere performante per l’evento scelto”.
Differenti tecnologie
A proposito di performance e tecnologia, c’è una netta differenza tra la pista dello Stadio dei Marmi e quella che è in corso d’installazione a Parigi.
A Roma, il manto è stato scelto tra gli standard di alta gamma dell’azienda già presenti in catalogo, mentre quello di Parigi sarà un’assoluta novità e rappresenterà un’evoluzione di cui ancora non si conoscono i dettagli. “Ancora sono sotto embargo, verranno divulgati solo dopo la metà di giugno – precisano – La pista di Parigi rappresenta per l’azienda una milestone a chiusura degli studi scientifici che si completano ogni quattro anni in concomitanza con la preparazione della pista per le Olimpiadi“.
Che per l’azienda italiana sono ormai un habituée, essendo fornitore ufficiale delle piste di atletica dei Giochi dall’edizione di Barcellona ’92.
“Ma non abbiamo la certezza di essere i supplier ogni quattro anni. Ad assicurare la fornitura è solo il Comitato olimpico locale, che si costituisce a ogni quadriennio. Non è facile da portare a casa la commessa, anche perché la concorrenza dei fornitori locali è qualificata. Sia a Tokyo che a Parigi non è stato semplice spuntarla. Los Angeles 2028? I contatti sono già avviati, ma ci sono diversi competitor statunitensi agguerriti”.
A testare le diverse tipologie di pavimentazioni, ci pensano gli azzurri della Nazionale, che la Mondo coinvolge presso il proprio Centro Studi e Ricerche. Negli ultimi mesi, a fornire collaborazione e indicare le sensazioni, tra gli altri, sono stati Edoardo Scotti, Vittoria Fontana, Anna Polinari ed Elena Vallortigara.
Gomma vulcanizzata e tecnologia Air Cell
Ma come sono fatte le piste capaci di incentivare 300 record del mondo nel corso della propria storia? Sono prefabbricate e realizzate con due strati di gomma (naturale fino al 10% e sintetica) vulcanizzata che hanno il compito di fornire grip, risposta elastica e diminuire il dispendio di energia degli atleti durante la corsa, garantendo un equilibrio tra performance e sicurezza.
La tecnologia che ne ha decretato il successo recente è la Air Cell: lo strato inferiore del manto è composto da una serie di alveoli che creano uno strato di celle d’aria chiuse e isolate. Quando il piede dell’atleta impatta sulla superficie, la pressione comprime le celle che, comportandosi elasticamente, assorbono la forza d’urto e proiettano l’atleta verso l’alto e in avanti, ritornando presto nella posizione originale.
Il ruolo della tecnologia è decisivo in base alla destinazione d’uso della pista: variando la composizione ed il design della superficie, le piste Mondo permettono di scegliere il livello di confort che generalmente è superiore per le piste d’allenamento rispetto a quelle per le competizioni.
Ecco che l’ovale dell’Olimpico, sede degli Europei, presenta un assorbimento dell’urto pari al 38%, mentre per la pista dello Stadio dei Marmi, che servirà per il riscaldamento, la percentuale sale al 41%.