Staffetta 4×100: i nodi da sciogliere a un mese da Guangzhou. E c’è l’allarme Dosso…

Sabato scorso si è conclusa la settimana dedicata al primo raduno stagionale della staffetta 4×100. Gli impegni del 2025 incombono: il 10 e l’11 maggio, a Guangzhou (Cina) le World Relays assegnano 14 posti su 16 per i mondiali di Tokyo di metà settembre. L’Italia, nonostante le assenze, vuole farsi trovare pronta, senza correre il rischio di dover ottenere il pass successivamente tramite il ranking.

Qualificare le due 4×100 per Tokyo non sarà un compito facile. Perché il responsabile della velocità Filippo Di Mulo è alle prese con un paio di defezioni importanti e nel prossimo raduno, quello che precederà la partenza per la Cina, sarà chiamato a compiere scelte importanti per ridisegnare le formazioni capaci negli ultimi anni di ben figurare nelle principali rassegne internazionali.

Il bilancio del prof

Di Mulo, come sempre coadiuvato da Giorgio Frinolli, ha lavorato al Paolo Rosi di Roma con poco meno di 40 atleti. Rispettato il tradizionale “palinsesto”, con le prove del primo e del terzo cambio effettuate nelle giornate di lunedì e giovedì e quelle del secondo il martedì e il venerdì.

Filippo Di Mulo allo Stadio dei Marmi di Roma


“Sono soddisfatto del lavoro fatto insieme ai ragazzi, non è mai facile quando si riprende l’attività dopo un lungo periodo di riposo – spiega Di Mulo appena tornato a Catania dal raduno – Abbiamo provato in totale 100 cambi: 49 in campo maschile e 51 con le donne. Un vero e proprio tour de force, tra mattina e pomeriggio, necessario considerata la presenza di molti volti nuovi in gruppo. E quando ci sono tante novità, l’errore è sempre dietro l’angolo. La media complessiva è di tutto rispetto, i cambi sono stati veloci”.

La 4×100 maschile senza Jacobs e Ali: enigma secondo frazionista

Ma qual è lo scenario della staffetta 4×100 verso Guangzhou? In campo maschile non ci saranno Marcell Jacobs e Chituru Ali. Il primo è alle prese con l’infortunio muscolare rimediato due settimane fa negli Usa. Ali, che sabato scorso ha esordito a Miramar con un 10″25 ventoso, sta per diventare padre e rimarrà a Los Angeles.

Nel raduno di Roma sono stati provati tanti atleti ma per un evento dove la posta in palio è così elevata Di Mulo dovrebbe puntare sull’usato sicuro.

Le staffette azzurre a Parigi.


Rispetto al quartetto campione d’Europa e ai piedi del podio alle Olimpiadi di Parigi, i punti fermi rimangono perciò Lorenzo Patta e Filippo Tortu. In squadra, se riuscirà a superare gli ultimi problemi legati alla pubalgia e che anche a Roma hanno imposto la massima precauzione, troverà posto anche Matteo Melluzzo.

La soluzione da trovare riguarderà pertanto la seconda frazione della staffetta 4×100 la sostituzione di Jacobs. L’esperienza di Roberto Rigali e Fausto Desalu, che nel 2024 hanno di fatto perso la maglia da titolare, potrebbe tornare utile rispetto agli ultimi arrivati come Federici, Pettorossi, Baffour e Bandaogo. Il che potrebbe comportare rimescolamenti di formazione.


Fuori dai giochi è invece Filippo Randazzo, che durante il raduno delle Fiamme Gialle che ha preceduto quello delle staffette si è procurato uno stiramento che lo terrà lontano dalla pista per un paio di settimane.

Così come Lorenzo Simonelli, che dopo lo stop muscolare in inverno e la pazza rincorsa per schierarsi sui blocchi dei 60 ostacoli a Nanchino, preferisce recuperare al meglio e non forzare le tappe in vista dell’esordio all’aperto.

La 4×100 femminile: Dosso non ha provato i cambi

Una grande gatta da pelare per il cittì sono le condizioni di Zaynab Dosso. La campionessa europea nonché vice mondiale indoor è alle prese con un fastidio nella zona dell’avampiede e al raduno non ha provato i cambi.


Se non dovesse farcela per Guangzhou, Di Mulo dovrebbe fare a meno di due pedine fondamentali per la staffetta 4×100 femminile, dal momento che non è arruolabile neanche Anna Bongiorni (senza di lei il nuovo capitano delle ragazze sarà Irene Siragusa) che sta ancora recuperando dall’intervento al ginocchio subito in autunno.


Bisognerebbe dunque sistemare innanzitutto la prima frazione, quella della Dosso. E poi completare il quartetto: tenuto conto della titolarità di Arianna De Masi, impiegata in ultima frazione nel 2024, avanzano le candidature di tre ragazze che lo scorso anno sono state frenate da problemi fisici: Vittoria Fontana, Alessia Pavese (che si sta ricostruendo con lo stesso Di Mulo a Catania) e Dalia Kaddari.

Buona impressione hanno destato a Roma i volti più giovani come Bertello e Pagliarini. Ma per entrare nei meccanismi della 4×100 serve tempo e dunque le vedremo protagoniste più avanti, insieme al terribile trio formato da Doualla, Valensin e Castellani, non convocate per evidenti motivi scolastici ma futura ossatura della squadra azzurra.

foto Grana / Fidal

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