fonte FIDAL
Nassau, Roma, Parigi: queste le tappe fondamentali di una stagione ricca di impegni. È il primo giorno di lavoro per le staffette allo stadio Paolo Rosi nella Capitale: gli azzurri si sono ritrovati per cominciare a preparare gli appuntamenti dell’anno, agli ordini del responsabile di settore Filippo Di Mulo.
“Ho trovato ragazzi rilassati, un ambiente motivato, sereno e gioioso – racconta il ‘prof’ al termine della prima sessione – dal punto di vista tecnico bisogna togliere un po’ di ruggine ma siamo abituati, è sempre così quando si riparte”.
Una settimana di allenamenti collettivi, per provare i cambi, sperimentare alternative di formazione, rendere sempre più unito un gruppo che negli ultimi anni ha regalato soddisfazioni enormi, dall’oro di Tokyo della 4×100 maschile, all’argento mondiale di Budapest, al bronzo europeo della 4×100 femminile a Monaco, poi quarta al mondo in Ungheria, senza dimenticare i record italiani delle 4×400 e la frequenza costante nelle finali che contano.
“Nella 4×100 maschile non mi preoccupa l’abbondanza, anzi la preferisco: se lavori per tempo, riesci a gestire meglio ogni sorpresa e inconveniente – sottolinea Di Mulo – Qui in raduno gli uomini sono in 9 (Ceccarelli si aggrega nella serata di lunedì, ndr), ovvero il gruppo di Budapest più il rientrante Ali. E poi ritroveremo Jacobs dalle World Relays di Nassau. Nella 4×100 femminile, in questa occasione abbiamo inserito diverse giovani: è il momento di fare esperienza e ho apprezzato che le ragazze più esperte le abbiano accolte bene, quasi come ‘chiocce’, dando consigli molto utili. Abbiamo un bel gruppo anche nelle 4×400, arricchite da atleti nuovi e con tanta esperienza su cui possiamo contare”.
Il primo stage proseguirà fino a sabato, al termine di quattro giornate dedicate al passaggio del testimone (lunedì, martedì, giovedì, venerdì) e due focalizzate su lavori fuori dalla zona cambio.
L’avvicinamento alle World Relays, l’evento mondiale delle staffette, in programma a Nassau (Bahamas) il 4-5 maggio e determinante per qualificarsi ai Giochi, sarà anticipato da un altro raduno a Roma dal 14 al 20 aprile e poi da un training camp pre-evento a Miami: partenza il 26 aprile.
“Proveremo a fare l’ennesimo en plein, ovvero 5 staffette su 5 qualificate alle Olimpiadi – così Di Mulo – ma non c’è nulla di scontato. Ci sarà tutto il mondo. Si qualificano 14 staffette su 16, e noi vogliamo farlo sul campo, senza contare sui due posti di ripescaggio. Le possibilità le abbiamo, serve anche un po’ di fortuna e avere uomini e donne in buona condizione”.
Il regolamento parla chiaro: nella prima giornata delle World Relays volano a Parigi in otto, nella seconda giornata altre sei. Questo meccanismo si ripete per ognuna delle staffette (4×100 uomini e donne, 4×400 uomini, donne, mista). Ma se non si è dentro, bisogna sperare di restare nei primi due tempi delle liste mondiali (considerando soltanto le nazioni non qualificate), nel periodo che va dal 31 dicembre 2022 al 30 giugno 2024.
foto Fama / Fidal