La stagione da record di Alessia Succo. Che ragiona da allieva e sposta il focus sugli ostacoli

Un record dopo l’altro. L’ultimo due settimane fa, ad Alba, nei 200 metri, distanza nella quale era stata da primato anche a inizio stagione indoor. Senza dimenticare il titolo italiano bis negli 80 hs, con cui ha salutato il biennio da cadetta. E’ stato un altro anno da ricordare per Alessia Succo, enfant prodige dello sprint giovanile che d’ora in avanti appare determinata a indirizzare la propria carriera negli ostacoli.

Novembre bussa alle porte. Caorle e gli altri trionfi fanno parte dei ricordi. Il riposo, per un Under 16, praticamente non esiste. E la torinese dell’Atletica Settimese – seguita da Pierluigi Crisai per la parte di ostacoli, Gianni Mattiazzi nella velocità e Francesco Tallarico per la preparazione atletica – ha ricominciato la preparazione, proiettata a quello che sarà il primo anno da allieva.

Gli allenamenti di Alessia Succo si intensificano e si perfezionano. I carichi in palestra per il potenziamento muscolare aumentano. La prima maglia azzurra si profila all’orizzonte. Ed è dunque tempo di scelte importanti.

Alessia, il 2024 è andato come volevi?
“Sicuramente meglio di quanto mi aspettassi. Se me l’avessero tre anni fa, quando dal mezzofondo e le campestri sono approdata alla velocità, non ci avrei creduto”.


Hai chiuso in bellezza, raccogliendo nel giro di pochi giorni prima la riconferma del titolo negli 80 ostacoli – dopo aver fatto segnare a maggio il primato nazionale con 10″82 – e poi la migliore prestazione nazionale di categoria sul mezzo giro di pista.
“Non pensavo di poter correre in 24″30, anche perché nelle settimane precedenti avevo lavorato quasi esclusivamente in chiave 80 ostacoli. Quel tempo al traguardo è stata una bella sorpresa, mi ha dato molta felicità”.

A proposito di ostacoli: l’anno scorso eri andata forte anche nei 300 e all’inizio della stagione sembravano poter essere un altro importante obiettivo.
“Nel 2023 i tempi non erano lontani dal record italiano e a maggio mi sono allenata tre settimane sulla distanza. Tuttavia, alla prima gara, durante l’attacco del terzo ostacolo e sul cambio di gamba, sono caduta malamente. Ho dovuto mettere in stand-by quel tipo di lavoro, pensavo di riprenderlo a fine stagione, ma la stanchezza ha preso il sopravvento. L’anno prossimo, dopo gli italiani, sicuramente ci riproverò”.

Nella tecnica degli 80hs cosa avete messo a punto in questi ultimi mesi?
“Abbiamo lavorato sulla seconda gamba, adesso riesco a salire più su. E poi il movimento delle braccia, che prima stavano molto più aperte”.

Sei velocissima ma chi ti allena e vede tutti i giorni dice che il tuo futuro è soprattutto negli ostacoli.
“Lo credo anch’io, d’ora in avanti saranno la mia priorità, anche perché è quello che più mi piace. Ma non abbandonerò lo sprint, soprattutto i 200 metri, che farò già nella stagione al coperto insieme ai 60 hs dove mi aspetto tanti miglioramenti. Il focus outdoor chiaramente saranno i 100 hs e, come detto, a fine stagione vorrei fare un tentativo nei 400 hs”.


Quindi l’obiettivo principale per il 2025 quale sarà?
“Vincere i campionati italiani nei 100 hs. E poi mi piacerebbe indossare la maglia della Nazionale agli Eyof di Skopje”.

Come si gestiscono tutte le voci che si scatenano attorno a una 15enne che vince a suon di record e promette di diventare una campionessa?
“Innanzitutto mi fa piacere che si parli di me in senso positivo. Io però non do molto peso a quello che si dice sul mio conto. Penso solo ad allenarmi, a divertirmi e a gareggiare. I commenti non mi condizionano”.

E i compagni di classe allo Scientifico Einstein di Torino (Alessia ha appena iniziato il secondo anno delle superiori, ndr) cosa dicono?
“Mi fanno i complimenti, ma non seguono molto l’atletica. A differenza del prof. di inglese, che si tiene aggiornato su tutte le mie gare”.

Entriamo un po’ nel tuo mondo: altri sport?
“Mi piace la canoa, ti consente di ammirare la natura. L’ho provata con la scuola, al lago di Candia, e spero di ripetere al più presto l’esperienza”.

Alessia Succo campionessa italiana cadetti


Vacanze?
“Quest’estate a Francavilla al Mare, in Abruzzo, a casa di nonna. Lo scorso aprile a Dubai, insieme alla mia famiglia. Adesso stiamo progettando un viaggio per l’inverno”.

In casa, l’atletica scorre nel sangue di mamma Maria Teresa.
“Nelle categorie giovanili è stata una buona ostacolista e specialista delle prove multiple. E’ da lei che ho ereditato la passione”.

Il tempo libero?
“Seguo i film horror e i polizieschi. E ascolto il trap”.

Ma record e titoli vinti ti hanno portato qualche bel regalo?
“Una collana Swarovski, dai miei genitori, dopo la vittoria a Caorle”.


Personaggi sportivi preferiti?
“Li prendo dall’atletica. Bolt, la Bol e Sydney McLaughlin”.

Sogni nel cassetto?
“Dire Olimpiadi sarebbe facile ma al contempo un obiettivo difficile da raggiungere. Comincerei dagli europei, che magari sono più abbordabili”.

E fuori dalla pista?
“Fino a poco tempo fa volevo fare la veterinaria. Ma adesso sono più orientata su una carriera all’interno delle forze armate, non necessariamente legata a un gruppo sportivo militare”.

Si è chiuso per te la parentesi tra i Cadetti: qual è stata la gara più bella di questi due anni?
“Gli 80 ostacoli a Donnas, ad aprile. Anche se a causa del troppo vento (+2.9), il crono di 10″76 non è valso come record italiano che avrei fatto comunque il mese dopo ai regionali di Fossano”.

foto Grana / Fidal


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