Sveva Gerevini si opera al tendine mercoledì: “Una nuova sfida, sarò al top per Tokyo”

Sveva Gerevini rientra tra quegli atleti che ai mondiali indoor di Nanchino non c’erano ma che avrebbero potuto esserci, avendone pieno diritto tramite il ranking. Ma un infortunio aggravatosi proprio durante gli europei di Apeldoorn, chiusi al sesto posto nonostante le condizioni precarie, ha impedito alla numero uno delle multipliste in Italia di prendere parte alla gara del pentathlon in terra cinese e suggerito, una volta completati gli accertamenti, l’intervento chirurgico risolutivo.

La portacolori dei Carabinieri verrà operata mercoledì 26 marzo al tendine d’Achille della gamba destra, quella dell’ultimo appoggio, dal prof. Rodolfo Rocchi a Reggio Emilia. Le cellule staminali verranno prelevate da una piccola quantità di massa grassa dell’atleta cremonese e poi infiltrate in corrispondenza della lesione intratendinea di 3 millimetri per favorire la restaurazione del tessuto.

“Si tratta di una zona che ho sollecitato parecchio e che col tempo si è degenerata. Il conto me l’aveva presentato a gennaio, ho tenuto duro fino agli europei ma adesso la sofferenza è diventata esagerata” confessa l’allieva di Pietro Frittoli, lo scorso anno quarta al mondiale indoor di Glasgow e primatista italiana dell’eptathlon nel corso degli europei di Roma.

Sveva, come procederà il recupero?
“Porterò per un mese le stampelle e nel frattempo lavorerò sulla parte superiore, poi inizierà la fase di riatletizzazione, con camminata, bici e nuoto. L’obiettivo è quello di rientrare a pieno regime tra la fine di maggio e l’inizio di giugno”.


Il tempo, con i mondiali a settembre, è dalla tua parte.
“Non serve affrettare i tempi ed è anche per questo che sono molto serena. Il ranking sta dalla mia parte, potrei rientrare direttamente ai mondiali. Nei piani, oltre ai campionati italiani, c’era l’Hypomeeting del 31 maggio e 1 giugno a Gotzis, in Austria (prova del World Combined Events Tour, ndr). A questo punto l’obiettivo principale non saranno le gare ma recuperare al 100% per Tokyo”.

Parliamo del lavoro fatto sulle singole discipline quest’inverno.
“Ho allungato la rincorsa nel salto in alto e ho lavorato in modo diverso dal punto di vista tecnico nel peso. A novembre ho avuto dei fastidi alla schiena e ho dovuto adattare i lavori di forza, lavorando più in scarico o con l’utilizzo di zavorre”.

Come valuti gli europei di Apeldoorn?
“Il pentathlon era iniziato bene, con il primato personale ottenuto nei 60hs (8″26, meglio di Aubiere dove aveva sfiorato il nuovo primato nazionale indoor) e nel getto del peso (13,00 metri, +20 cm rispetto a Parigi 2024). I salti sono stati poi condizionati dalla lesione tendinea. Gli 800 (conclusi in 2’14″58) sono stati letteralmente un’agonia”.

Insomma, senza l’infortunio…
“Ho perso una grande occasione per lottare per una medaglia, anche perché in Olanda mancavano le migliori multipliste europee”.


Ti manca la figura di Dario Dester (trasferitosi in Germania) come compagno di allenamenti?
“Nei primi mesi no, ma andando avanti devo dire che l’assenza di Dario rende le giornate più stressanti e stancanti. E’ anche una questione logistica, perché quando mi sposto da Cremona a Modena devo fare tutto da sola, compreso guidare. Diciamo che in due si lavora meglio, dentro e fuori il campo. Poi sono una che vive la competizione anche durante l’allenamento. La presenza di un uomo è stimolante. Quest’anno ci sono stati pure meno raduni in azzurro, come spesso accade nel primo anno del nuovo quadriennio olimpico post-elezioni. Sono stata una sola volta a Padova, poi sempre da sola”.

Essere una specialista delle prove multiple non deve essere affatto facile. Gli infortuni sono sempre dietro l’angolo. Sono più i dolori e i giorni di convalescenza che le gare disputate?
“Noi puntiamo dritto su una gara dopo mesi di preparazione. E non conosco un decatleta o un’eptatleta che non abbia avuto problemi o che non debba convivere con gli acciacchi. Io ci ho fatto l’abitudine. Anzi, quando non ci sono problemi, quasi fatico a esprimermi. Le mie migliori prestazioni sono sempre arrivate al termine di periodi complicati, dove dal male avevo tirato fuori il bene moltiplicando le attenzioni”.

Sarà così anche stavolta?
“Assolutamente sì. Saputo della lesione, ho reagito pensando subito alla soluzione del problema. E a definire l’intero piano di recupero. Tornare al top sarà l’ennesima sfida personale. Guarire da un infortunio è come vincere una competizione”.

Sveva Gerevini nei 100 ostacoli.


Salta fuori lo spirito guerriero che tutto l’ambiente dell’atletica ti riconosce.
“Faccio il meglio che posso, agendo su ciò che dipende da me. E mi reputo fortunata: ho avuto la fortuna, in una sola settimana, di ricevere una diagnosi certa (a Montecarlo, presso il centro dove lavora il fratello Alan, ndr), un intervento programmato e un piano terapeutico ben definito. Anche per questo è giusto guardare il lato positivo”.

Cosa consiglieresti alle giovani italiane che si stanno cimentando o vorrebbero cimentarsi con le prove multiple?
“Spero che le nuove generazioni vedano la mia specialità come un’arma in più per crescere in modo completo e una grande possibilità di emergere. Non come una perdita di tempo, una tappa di passaggio o la competizione di riserva. All’estero è diverso: i multiplisti sono considerati i grandi protagonisti dell’atletica e a fare le discipline individuali ci vanno quelli che non ce l’hanno fatta. In Italia accade il contrario, ma la prospettiva andrebbe ribaltata”.

Il progetto Athleticon, il primo fumetto di atletica, va avanti. Cosa bolle in pentola per il 2025?
“Stiamo lavorando ad Athleticon 2, la seconda uscita in vista dei mondiali di Tokyo. Per l’occasione ci saranno delle new entry, azzurri protagonisti agli Europei di Roma e alle Olimpiadi di Parigi pronti a diventare nuovi personaggi. In programma c’è anche l’organizzazione di eventi con i più giovani e nelle scuole. Vogliamo che Athleticon sia un mezzo genuino per la promozione del nostro sport”.

foto Grana / Fidal



Potrebbe interessarti anche...

Gli articoli di questo autore

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *