Ancora loro, Gimbo e Mutaz. Amici per la pelle, inseparabili ormai anche dal punto di vista mediatico, Gianmarco Tamberi e Mutaz Barshim. Ed ecco che Andrea Buongiovanni, prima firma dell’atletica leggera sulla Gazzetta dello Sport, li ha messi insieme per una raffica di domande che ne hanno tracciato un profilo completo a livello di preferenze e interessi.
Gianmarco a scuola amava la fisica e odiava il latino. Ascolta i Gemelli Diversi e ritiene che Tracy McGrady (asso dell’Nba, lui è un grande appassionato di basket) e Valentino Rossi siano gli sportivi più grandi di sempre.
Il suo animale preferito è la tigre e se non fosse un atleta, si dedicherebbe al cinema. A gasarlo è lo stadio Letzigrund del Meeting di Zurigo (dove ha conquistato una Diamond League) e dopo una vittoria non rinuncia a un buon hamburger.
E il qatarino Barshim, con cui ha condiviso l’oro olimpico di Tokyo?
Gli piaceva studiare scienze e inglese, il cantante preferito è Little Wing (hip-pop, rock e rap messi insieme), Muhammad Alì lo sportivo più grande di sempre. Come idolo da bambino ha avuto il padre, Essa Mohamed, ex mezzofondista: è grazie a lui che si è dato all’atletica.
Se non saltasse, rimarrebbe comunque nello sport, magari come allenatore o fisioterapista ed è convinto che tra 20 o 30 anni si salterà oltre i 2 metri e 50 nell’alto. Il premio più bello dopo una vittoria? Una cena con la moglie con telefono spento e irraggiungibile anche per il suo agente!