La prima volta, era la primavera del 2022, ha lasciato parecchi strascichi. Nel fisico, ma soprattutto nella testa. I tempi per Rebecca Lonedo sono ora finalmente maturi per riprovare l’avventura della maratona, distanza alla quale lavora da tre anni sotto la guida di Stefano Baldini in quel di Rubiera.
La passata stagione è servita alla poliziotta delle Fiamme Oro che durante gli allenamenti fa coppia con la promettente Sara Nestola a ritrovare le giuste coordinate. Prima il personale di mezza maratona a Copenaghen (1h10’57”), poi il secondo posto di Telese Terme ai tricolori. E altre gare: su strada, ma anche sui prati, compreso gli Eurocross di Bruxelles e il Campaccio. Spesso un ottimo passo, che lascia ben sperare per l’anno della riscossa sui 42,195 km ma non solo.
“Dopo l’esperienza negativa di Francoforte di due anni fa – racconta Rebecca Lonedo, vicentina classe 1996 e una laurea in Scienze Motorie – non ho più voluto affrontare la distanza. Quel giorno ho subito un vero e proprio trauma. L’ho portata a termine, ma ho avuto diversi problemi in gara e nel post-gara”.
Come ti sei spiegata quella debacle?
“Non ero pronta a lasciare le altre distanze. Volevo fare tutto, dai 5.000 ai cross. Avevo fatto tante gare prima di quella maratona e sono arrivata cotta. L’ultima parte l’ho corsa sulle ginocchia. E ci ho messo molti mesi prima di riprendermi. Non riuscivo più a star bene dopo la corsa”.
Come avete affrontato la questione con Baldini?
“Abbiamo innanzitutto capito di aver commesso entrambi degli errori. Lui è stato molto comprensivo e l’anno scorso non ha mai voluto insistere sulla possibilità di correre una maratona. Mi ha detto solo che l’avrei fatto solo quando mi sarei sentita pronta. E mi ha aiutato a ricostruirmi e a ripartire da zero”.
Come hai cercato di venirne a capo?
“Quando esci così distrutta da un’esperienza, devi capire che devi cambiare qualcosa. Ho deciso di investire su me stessa e migliorare diversi aspetti della mia preparazione agonistica. Mi sono affidata a un mental coach, ho curato l’alimentazione e ho riservato più importanza allo stretching, a cui prima davo poco peso. Nel 2023 i risultati si sono visti. Ho fatto diversi personali. E credo di essere cresciuta anche dal punto di vista umano, nell’affrontare in un certo modo le gare. Sono pronta per ricominciare questo viaggio”.
Ti abbiamo vista un po’ dappertutto in autunno e alla fine dell’anno.
“Ho sfruttato l’ottima condizione derivante dal periodo trascorso in altura in estate. Erano tutte partecipazioni finalizzate al ritornare alla maratona. Sarà in aprile, stiamo valutando se andare a Rotterdam, che è una gara veloce, o alla Stramilano”.
Quali saranno le tappe di avvicinamento?
“Il 28 gennaio corro la mezza maratona a Siviglia. Poi nei progetti c’è una 10 km su strada e un’altra mezza”.
Altri obiettivi per il 2024?
“Abbassare ancora il personale sulla mezza e qualificarmi a quella degli Europei di Roma”.
Piccolo passo indietro: anche per te gli europei di cross non sono andati bene (33° posto).
“Li avevo preparati bene, nel pieno della condizione che cresceva in vista di Siviglia. Purtroppo il percorso si è rivelato molto duro. Per quel tipo di fango, noi italiani siamo arrivati impreparati, non avendo a disposizione terreni pesanti come quello belga. Una lezione da imparare per il futuro”.
Hai già detto di come Baldini ti abbia supportato in un anno particolare come il 2023. Com’è il vostro rapporto?
“Per me è l’allenatore ideale, anche perché ci sediamo sempre attorno a un tavolo per discutere dei programmi e trovare il giusto compromesso”.
E Rebecca Lonedo di cosa si occupa quando non corre?
“Mi piace camminare, visitare luoghi e fotografarli. Sono una che non sta mai ferma, non riesco a stare sul divano nel tempo libero”.