Nanchino come Apeldoorn. O quasi. Stavolta, ahinoi, Mujinga Kambundji e Zaynab Dosso si sono scambiate di posto. L’oro dei mondiali indoor nei 60 piani se lo aggiudica la svizzera, vincendo la finale con il crono di 7″04. L’azzurra è argento, due settimane dopo il successo agli europei.
Il crono al traguardo di “Za” è di 7″06: sono quei cinque centesimi in più rispetto alla prova continentale a negare una clamorosa doppietta all’allieva di Giorgio Frinolli, che come in Olanda si lascia alle spalle la lussemburghese Van der Weken e la polacca Swoboda, ancora ai piedi del podio.
L’argento di Dosso è la seconda medaglia dell’Italia a Nanchino dopo lo splendido oro di Andy Diaz nel salto triplo. Domani il bottino potrebbe essere rimpinguato dai pesisti Fabbri e Weir e da Mattia Furlani nel salto in lungo.

Non ce l’ha fatta a conquistare la medaglia Lorenzo Simonelli, quarto nella finale dei 60 ostacoli con il crono di 7″60, battuto dal cannibale Holloway, dal francese Belocian e dal cinese Liu Junxi.
Tra le altre finali del day 2, da registrare il settimo posto per le due astiste Roberta Bruni ed Elisa Molinarolo, che si sono fermate alla quota di 4,60 al termine di una gara caratterizzata dalle numerose interruzioni e vinta dalla francese Bonnin davanti alla slovena Sutej e alla svizzera Moser, che aveva vinto il titolo europeo.
Da segnalare i successi annunciati di Jakob Ingebrigtsen nei 3000 metri (7’46″09) e di Armand Duplantis nell’asta con la misura di 6,15. Bravissimo il greco Karalis, che per la prima volta in carriera ha saltato 6,05 aggiornando il primato nazionale.
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foto Grana / Fidal